I pomodori sono uno dei prodotti della terra maggiormente apprezzati sulle nostre tavole. Sono disponibili praticamente tutto l’anno nelle diverse varietà e, in inverno, possono essere consumati sotto forma di salsa, conserve, polpa o pelati da poter utilizzare come condimento per primi o secondi. Viene pertanto spontaneo chiedersi se questo alimento sia più salutare e ricco in nutrienti quando viene mangiato crudo, condito con un filo d’olio, sale e qualche erba officinale, oppure cotto nelle varie ricette che lo vedono con buccia o senza.
Infatti, quando si parla di pomodori ci si riferisce spesso alle numerose vitamine in esso contenute, soprattutto vitamina C e K, ma anche alle numerose fibre e antiossidanti che fornisce quando consumato regolarmente. Il pomodoro, infatti, è ricco di beta-carotene, di licopene e di vitamina E. Non sempre questi nutrienti restano inalterati quando un alimento viene cucinato: vediamo cosa succede quando si cuoce un pomodoro, quali di questi nutrienti vengono conservati e quali persi e quali sono le differenze tra i pomodori di coltivazione standard e quelli biologici.
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Il pomodoro crudo: vitamine e nutrienti
Le vitamine che caratterizzano il pomodoro sono di tipo termolabile, ossia tendono a ossidarsi con il calore. Per questo motivo, per fare un pieno di vitamina C, il modo migliore per consumare il pomodoro è quello di mangiarlo fresco, senza alcuna cottura, meglio ancora se molto maturo.
Infatti, si deve ricordare che il contenuto in vitamine in questo particolare alimento aumenta con la maturazione, soprattutto se questa avviene al sole e non all’interno di serre. Ugualmente, il contenuto in sali è maggiore se il pomodoro viene consumato crudo.
Il pomodoro cotto: vitamine e nutrienti
Se si vuole assumere il pomodoro per trarre beneficio dal suo potere anti-ossidante, allora il modo migliore per consumarlo è previa cottura. Infatti, i recenti studi sugli anti-ossidanti, hanno evidenziato che molti antiossidanti, tra cui il licopene presente nei pomodori, diventano maggiormente biodisponibili se assunti in alimenti cotti.
Per questo motivo, la soluzione migliore da questo punto di vista è una buona passata di pomodoro, ossia un sugo cucinato in maniera semplice, in modo da non appesantire la digestione.
Per un assorbimento migliore è importante ricordare che la cottura di pomodoro, sia sotto forma di salsa sia in altre modalità, deve essere affiancata da altri ingredienti, come aglio e olio: insomma la ricetta tradizionale della salsa permette infatti di incrementare l’assorbimento di polifenoli e carotenoidi garantendo un’elevata scorta di nutrienti.
Il pomodoro biologico: caratteristiche principali
Tra le domande che spesso ci si pone quando si mangiano i prodotti della terra è quanto le versioni biologiche siano più ricche in nutrienti e vitamine. Nel caso dei pomodori è ampiamente dimostrato che quelli biologici presentano una maggiore concentrazione di vitamina C e di licopene, sia perché maturati al sole sia perché coltivati in maniera completamente naturale.
Naturalmente, bisognerà sempre verificare i quantitativi di nutrienti e vitamine a parità di tipologia di pomodoro: esistono infatti numerose specie e ciascuna è caratterizzata da una percentuale di vitamine, antiossidanti e fibre leggermente differenti tra di loro.
Inserire i pomodori nella dieta di tutti i giorni, è sicuramente un’ottima scelta per migliorare la propria alimentazione e allo stesso tempo aggiungere tutti i nutrimenti che questo vegetale può offrire. Può essere un ottimo ingrediente per antipasti, primi piatti e come contorno di pesce e di carne. Il suo gusto neutro, ma allo stesso tempo così particolare lo rende perfetto da abbinare a una miriade di ingredienti in ogni situazione.
Se non si ha idea di come abbinarlo, lo si può sempre utilizzare come ingrediente per un’insalata gustosa e fresca.