Come riconoscere una buona colomba artigianale
Cosa contraddistingue una buona colomba artigianale? Da cosa ti accorgi se quella che hai davanti è davvero un lievitato pregiato, che vale la pena di portare in tavola? Innanzitutto se stai leggendo questa guida hai capito l’importanza di mangiare alimenti sani e sicuri per cui già saprai che il modo più sicuro e rapido è quello di leggere l’etichetta nutrizionale. A volte, tuttavia, bisogna scavare un po’ più a fondo perché la qualità non risiede solo negli ingredienti utilizzati ma nella sapienza di chi li maneggia: il pasticcere. Per esempio trovi colombe artigianali garantite a questo link: https://www.saporideisassi.it/92-colombe-artigianali. Qui potrai scegliere tra una varietà davvero gustosa di colombe artigianali classiche o farcite con le più pregiate leccornie a chilometro zero del nostro Paese. Ad ogni modo vediamo come si riconosce una buona colomba artigianale a colpo d’occhio (o quasi).
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Leggi gli ingredienti
Stando al disciplinare ministeriale sui prodotti agroalimentari tipici nostrani, la colomba deve essere preparata solamente con farina, zucchero, uova di categoria A, burro e canditi e lievito madre. Quindi niente margarina, niente lievito in polvere e assolutamente niente conservanti, coloranti o aromi. Quanto al latte questo sarebbe facoltativo ma, in ogni caso, dovrebbe essere intero e sicuramente non liofilizzato.
Questo è tutto ciò che dovrebbe figurare all’interno dell’impasto di una buona colomba artigianale ma, se ci pensi bene, gli ingredienti non ci dicono molto sul sapore, sulla qualità della lievitazione e della cottura. Ebbene vediamo qualche altro indizio per riconoscere una colomba di qualità.
La data di scadenza
L’assenza di conservanti può essere verificata dalla data di scadenza rispetto a quella in cui la colomba è stata sfornata. In altre parole questo significa che se la colomba ha una data di scadenza limitata questa non contiene conservanti ma soltanto materie prime molto fresche che, ovviamente, deperiscono più rapidamente rispetto a quelle contenenti conservanti e ingredienti liofilizzati. In ogni caso la lista degli ingredienti deve essere scritta in ordine decrescente rispetto alla concentrazione di ognuno.
La consistenza ed il colore dell’impasto
Se però la colomba artigianale ti è stata regalata e non sei stato tu a sceglierla, ci sono anche altri modi per verificarne la qualità. Per esempio potresti guardare come si presenta l’impasto che dovrà essere soffice e spumoso al tatto, morbido ma estremamente elastico con piccole alveolature che ne testimoniano la lievitazione lenta.
Il colore dovrà apparire giallognolo per via dell’uso delle uova vere perché, altrimenti, avrebbe una colorazione schiarita tendente al bianco. Infine la parte superiore dovrà essere marroncina e soffice, non di certo secca come la crosta di un pane.
Anche olfatto e gusto possono avere un ruolo importante nel riconoscere la qualità di una colomba artigianale. In particolare all’apertura il dolce lievitato dovrà emanare un profumo di vaniglia, burro, zucchero e frutta candita ammaliante e simile a quello che si percepisce quando entri in una pasticceria. Sul palato, invece, la colomba deve risultare leggera e scioglievole senza lasciare la bocca “grassa”. La consistenza deve essere soffice e non deve friare o sbriciolarsi come un biscotto.
Quanto costa una colomba artigianale di qualità?
Infine veniamo al prezzo: quanto deve costare una colomba artigianale di qualità? Difficile dirlo in poche righe perché dovremmo descrivere tutte le migliori pasticcerie italiane e le loro deliziose produzioni. In generale il prezzo di una ottima colomba artigianale oscilla dai 20 euro ai 40 euro al chilogrammo.
Tutto dipende dal peso e dagli ingredienti, ovvero se hai scelto un dolce classico o una rivisitazione con farciture a base di cioccolato, caramello, frutta e altri gustosi ingredienti. In definitiva, quindi, una buona colomba si riconosce dopo un’attenta osservazione ma vedrai che, quando ne sceglierai una davvero deliziosa, questa metterà d’accordo tutti a tavola, anche gli ospiti più pignoli.